Tutele statali per le persone non autosufficienti
LONG TERM CARE
INDICE
1. Il problema della non autosufficienza
2. Disabilità, Invalidità e Non Autosufficienza
3. Tutele Statali per le persone non autosufficienti
4. Assistenza Domiciliare per Anziani
5. Indennità di Accompagnamento
6. Il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze
Il problema sempre più tangibile della non autosufficienza
Il prolungamento della vita media e l'incidenza crescente di malattie croniche, unite agli impatti sanitari rilevanti come la pandemia di COVID-19, sottolineano l'importanza di gestire i rischi associati alla non autosufficienza in Italia. Questa problematica richiede un esame attento delle coperture fornite sia dal welfare pubblico che da quelle complementari della Long Term Care.
La non autosufficienza coinvolge individui che, a causa di malattie croniche, età o altre limitazioni psico-fisiche, richiedono assistenza continua. Mentre il dibattito tra gli operatori sanitari su una definizione universalmente accettata di non autosufficienza è in corso, è possibile considerare questa condizione come l'incapacità di svolgere autonomamente azioni quotidiane fondamentali, indipendentemente dalla causa scatenante, che può essere un evento infortunante, una malattia o una condizione legata all'anzianità del singolo individuo.
Nonostante la non autosufficienza non sia strettamente legata all'età, il progressivo invecchiamento della popolazione in Italia rende il tema estremamente attuale. Con una speranza di vita a 65 anni di 18,6 anni per gli uomini e 21,9 per le donne nel 2021, l'Italia si posiziona tra i Paesi più longevi al mondo.
Tuttavia, vivere più a lungo non implica necessariamente vivere in condizioni migliori, come evidenziato dall'indagine Istat del 2019 che ha rivelato una grave limitazione dell'autonomia in circa un terzo degli over 75.
Queste limitazioni impattano sulle attività quotidiane di cura personale e su quelle di vita domestica, con numeri impressionanti che delineano la portata del problema. Circa 3,86 milioni di anziani presentano gravi difficoltà nelle attività funzionali di base, inclusi 2,83 milioni con gravi difficoltà nel camminare, salire o scendere le scale, 1,87 milioni con gravi difficoltà nell'udito o nella vista, e 1,11 milioni con gravi difficoltà nella memoria o nella concentrazione (qui trovi il mio articolo, statistiche alla mano, riguardo le condizioni di salute degli anziani in Italia).
Questi dati forniscono una chiara prospettiva degli impatto socio-economici della non autosufficienza. Attualmente, l'onere pubblico per la Long Term Care è stimato intorno all'1,7% del PIL, ma le previsioni della Ragioneria Generale dello Stato indicano un possibile aumento fino al 2,5% entro il 2070, a seconda degli scenari.
Disabilità, Invalidità e Non Autosufficienza
La discussione su disabilità e non autosufficienza spesso si intreccia, ma va sottolineato che non tutti i disabili sono non autosufficienti, e viceversa. Questo concetto va oltre le categorie comuni, includendo anche anziani fragili e giovani in età infantile.
Definizioni:
Disabilità: La disabilità si manifesta con una limitazione psicologica, fisiologica o anatomica che compromette l'agire di un individuo. Questa limitazione non solo genera uno svantaggio sociale, ma ostacola anche la relazione e l'integrazione lavorativa. In poche parole, la disabilità si traduce in uno stato di handicap.
Non Autosufficienza: Il non autosufficiente è colui che non può espletare autonomamente le attività essenziali della vita quotidiana. Questo individuo necessita di assistenza continua per svolgere attività come lavarsi, vestirsi, mangiare, deambulare e altro ancora. Si configura come una dipendenza permanente da un'altra persona.
Invalidità: L'invalidità riguarda chi subisce una riduzione della capacità lavorativa a causa di infermità o menomazione. Per i non in età lavorativa, come i minori e gli over 70, il grado di invalidità è legato alla capacità di svolgere compiti propri della rispettiva fascia d'età.
Tutele Statali per le persone non autosufficienti
Le persone non autosufficienti ricevono diverse forme di sostegno dallo Stato italiano. L'indennità di accompagnamento, erogata dall'INPS, fornisce un supporto economico ai soggetti invalidi o mutilati riconosciuti come non autosufficienti. Questa prestazione è destinata a coloro che non possono deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore e/o sono incapaci di compiere gli atti di vita quotidiana autonomamente, in assenza di assistenza continua.
L'assistenza socio-sanitaria, invece, è delegata alle Regioni e comprende sia l'assistenza residenziale agli anziani e ai disabili che l'assistenza non residenziale, come strutture semi-residenziali e assistenza domiciliare. Un aspetto cruciale di questa prestazione è la sua indipendenza dall'età e dal reddito, ma i criteri di valutazione dello stato di non autosufficienza possono variare a livello regionale.
Inoltre, ci sono prestazioni socio-assistenziali erogate dagli enti locali, principalmente dai Comuni, soggette alla prova dei mezzi. Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), che accolgono anziani non autosufficienti che necessitano di assistenza medica, infermieristica o riabilitativa, differiscono dalle case di riposo per la presenza costante di personale medico.
Le RSA, sia pubbliche che private, offrono soluzioni diverse, con le RSA private che richiedono generalmente il pagamento di una retta da parte dell'ospite o dei suoi familiari e le RSA pubbliche prevedono una negoziazione con l'Ufficio dei Servizi Sociali del Comune, basata sulla situazione economica dell'ospite, che può ridurre l’onere e carico dell’anziano.
Per approfondimenti sul sistema e sui costi delle RSA in Italia, in questo articolo ne parlo nel dettaglio.
Assistenza Domiciliare per Anziani
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si impegna a fornire assistenza domiciliare a coloro che ne hanno più bisogno: anziani non autosufficienti, disabili, malati terminali, pazienti oncologici e neonati prematuri con gravi patologie. L'obiettivo è chiaro: garantire cure a domicilio, mantenendo intatto il contesto familiare.
Le cure domiciliari sono veri e propri percorsi assistenziali, comprendenti trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi. Tali interventi mirano a stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita del paziente.
Dopo un'attenta valutazione clinica, si elabora un Progetto di Assistenza Individuale (PAI), personalizzato per ogni singolo assistito.
Tipologie di Assistenza Domiciliare
Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD): Il SAD mira a sollevare parzialmente la famiglia dal carico assistenziale, occupandosi di attività quotidiane come igiene degli ambienti, lavanderia, preparazione dei pasti e altro. Accessibile a coloro in condizioni di disabilità fisica o sociale, la richiesta avviene tramite l'assistente sociale del Comune di residenza. Il servizio può essere temporaneo, gratuito o a pagamento, con quote variabili in base al reddito.
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): L'ADI offre un'assistenza personalizzata a casa, evitando, quando possibile, ricoveri ospedalieri o in case di riposo. Coinvolge operatori sanitari, medici, infermieri e terapisti secondo un Piano di Assistenza Individuale (PAI). Rivolto a persone fragili, senza limiti di età o reddito, è attivato con l'impegnativa del Medico di Medicina Generale.
Assistenza Domiciliare Programmata (ADP): L'ADP previene ricorsi a forme di assistenza più complessa per anziani non deambulanti con patologie croniche. Prevede un'assistenza programmata con presenza periodica del Medico di Medicina Generale a domicilio.
Ospedalizzazione Domiciliare: Un'opzione avanzata, l'ospedalizzazione domiciliare offre prestazioni simili a quelle ospedaliere direttamente a casa. La responsabilità della cura ricade sulla divisione ospedaliera. Indicata per malattie cerebrali croniche, patologie oncologiche, ischemie cardiache e complicanze legate all'immobilità prolungata.
Indennità di Accompagnamento
L'art. 1 della legge 18/1980 stabilisce i criteri per l'assegnazione dell'indennità di accompagnamento da parte dell'INPS a favore degli invalidi civili e degli over 67. Gli orientamenti della Cassazione delineano chiaramente i requisiti da soddisfare.
La norma richiede la concorrenza di due condizioni fondamentali:
Invalidità Totale: Una situazione di invalidità totale, determinante anche per la pensione di inabilità civile secondo l'art. 12 della legge 118/1971.
Impossibilità Permanente o Necessità di Assistenza Continua: L'individuo deve essere permanentemente impossibilitato a camminare senza l'assistenza di un accompagnatore o necessitare di un sostegno costante per compiere gli atti quotidiani.
La giurisprudenza ha specificato che, alternativamente, il soggetto deve trovarsi:
Nell'impossibilità di deambulare senza l'assistenza permanente di un accompagnatore.
Nell'incapacità di compiere gli atti quotidiani, con la necessità di assistenza continua, superando la semplice difficoltà senza l'impossibilità stessa (quindi non deve solamente avere difficoltà, ma essere impossibilitato).
La quotidianità degli atti diventa determinante per la persistenza del bisogno, fondamentale per il riconoscimento del diritto (Cassazione civile sez. lav., 09/03/2023, n.7032).
1) La Finalità Sociale dell'Indennità di Accompagnamento
L'indennità di accompagnamento si distingue come un sostegno peculiare, orientato a sostenere il nucleo familiare anziché il soggetto disabile nelle capacità lavorative. La sua erogazione non dipende dall'età, estendendosi anche a minori, over 65 pensionati e a coloro che, pur necessitando di assistenza, svolgono un'attività lavorativa. L'obiettivo è evitare ricoveri istituzionali, riducendo così la spesa sociale.
Il riconoscimento dell'indennità non dipende dalla durata dell'assistenza fornita da terzi durante la giornata, ma piuttosto dalla necessità costante di supporto.
Considerando l'importanza costituzionale dell'assistenza (art. 38 Cost.), la giurisprudenza legittima il diritto all'indennità in casi di gravi malattie che influenzano notevolmente le capacità cognitive e motorie, trovando nella famiglia l'ambiente più idoneo per alleviare le sofferenze.
2) I Requisiti Descritti dall'INPS
L’indennità di accompagnamento spetta al solo titolo della minorazione, indipendentemente dall'età e dalle condizioni economiche. I requisiti richiesti sono:
Riconoscimento di totale inabilità al 100% per affezioni fisiche o psichiche.
Impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore O impossibilità di compiere gli atti quotidiani con necessità di assistenza continua.
Cittadinanza italiana o iscrizione all'anagrafe per i cittadini comunitari o permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
Residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale.
Gli over 67 devono dimostrare difficoltà persistenti nel svolgere compiti e funzioni proprie dell'età. L'indennità è compatibile con l'attività lavorativa e cumulabile con altre pensioni e indennità, ad eccezione di alcuni casi specifici.
L'indennità di accompagnamento, essendo parte integrante del sostegno sociale, svolge un ruolo cruciale nel garantire la dignità e il benessere degli individui in situazioni di disabilità.
L'assegno viene erogato per un periodo di 12 mesi a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della richiesta o, in circostanze eccezionali, dalla data indicata dalle commissioni sanitarie nel verbale che attesta l'invalidità civile. La corresponsione dell'assegno viene interrotta nel caso di ricovero a totale carico dello Stato che si protragga per oltre 29 giorni.
Per l'anno 2023, l'importo dell'assegno è di 527,16 euro.
Il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze
Tra gli interventi dello Stato, il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, istituito con la legge 296/2006, mira a fornire sostegno ad anziani non autosufficienti e persone affette da condizioni invalidanti particolarmente gravi. Le risorse del Fondo sono destinate a garantire su tutto il territorio nazionale livelli essenziali delle prestazioni assistenziali e a favorire, dove possibile, una permanenza dignitosa del soggetto non autosufficiente presso il proprio domicilio. La Legge di Bilancio 2020 ha istituito ulteriori finanziamenti per il Fondo, rinnovandone la denominazione e incrementando la dotazione.
Infine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “dovrebbe” destinare oltre 7 miliardi di euro per il sostegno agli anziani non autosufficienti nel periodo 2022-2026.
Fonti: